OLBIA. Le divise dei professionisti del volo sono appese alla recinzione dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia come simbolo dell’addio alla compagnia aerea sardo-qatariota, finita il liquidazione in bonis. Ma loro, i 1322 lavoratori di Air Italy che da lunedì hanno iniziato a ricevere le lettere di licenziamento collettivo, non si arrendono. Senza più un contratto che li leghi al vettore e senza cassa integrazione – scaduta il 31 dicembre -, dalle 10 di stamattina 5 gennaio si sono radunati in assemblea nel parcheggio dello scalo gallurese, davanti alla palazzina della loro ormai ex compagnia.
Durante la protesta qualcuno ha anche dato fuoco ad una sciarpa lasciata sul cancello davanti all’ormai ex palazzina direzionale di Air Italy, che da prima di Natale non ha più nemmeno l’insegna della compagnia aerea. La manifestazione, organizzata dalle sigle sindacali Ap, Cobas, Usb e Anpav, ha raccolto un centinaio di adesioni ed è stata indetta per ribadire le richieste già presentate dai lavoratori: tenere aperta la partita riconvocando immediatamente il tavolo interministeriale. «Siamo in piena emergenza pandemica, e questo blocca qualsiasi ambizione di ricollocazione ai lavoratori con specializzazioni non spendibili in settori diversi dal trasporto aereo», sostiene il segretario regionale di Anpav Sardegna, Marco Bardini, «per 1322 famiglie non ci potrà essere alcun futuro in mancanza di un forte e immediato intervento di recupero da parte del Governo». (ANSA).
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