CAGLIARI. Se valessero solo i punti conquistati nel girone di ritorno, il Cagliari sarebbe in corsa per un posto nella prossima Champions League. I rossoblù sono quarti in questa classifica con 15 punti, gli stessi ottenuti dal Milan. Uno di più ne hanno messo insieme la Juventus e la rivelazione Verona, mentre il Napoli sarebbe comunque in testa con 18 punti. I Quattro Mori hanno cambiato passo rispetto all’andata, sono un’altra squadra. Una metamorfosi il cui merito è dei calciatori ma soprattutto di Walter Mazzarri. Il tecnico ha trasmesso al gruppo il suo modo di vedere il calcio, ha cancellato la negatività che ad Assemini aveva trovato casa da qualche anno, ha dato un cuore e un’anima ad una formazione che dopo 19 giornate sembrava spacciata. E’ stato aiutato dal mercato (e qui entrano in scena i meriti della società), ma ci ha messo molto di suo.

Martello. Il timoniere della nave rossoblù si è trovato in acque agitatissime. Ad un certo punto non sapeva più a che santo votarsi per riportare l’imbarcazione in acque tranquille. Da vero capitano ha preso in mano la situazione, l’ha fotografata e cercato i rimedi. Intanto ha valorizzato giocatori come Bellanova, Deiola e Pereiro, in un primo momento ai margini del progetto. Ha letteralmente rigenerato Dalbert, al quale ha insegnato a credere di più nelle proprie qualità, facendolo crescere nella fase di non possesso. Ha rimesso in piedi Grassi, piazzandolo davanti alla difesa, esaltando le sue qualità. Altare è l’altro capolavoro del mister. Alzi la mano chi non ha pensato che per questo ragazzo la serie A era troppo. Mazzarri gli ha dato fiducia, ha lavorato sulla sua testa, gli ha insegnato a fare valere le sue doti fisiche e oggi, si ritrova in casa un giocatore maturo, non più timoroso.

Analisi. L’allenatore del Cagliari è una persona pratica. Poche parole e tanto lavoro. Ma qualche considerazione su come ha cambiato la testa dei singoli la fa. «Questo gruppo lotta, corre, è unito. I ragazzi mi ascoltano. Credo che grazie alla miaesperienza sono riuscito a dare qualche giusto consiglio. Tutti i giocatori hanno sposato la causa permettendo di attuare un calcio più consono al mio credo e a quello che ci serve per raggiungere l’obiettivo finale». La conferma che Mazzarri ha lavorato tanto sulle testa dei giocatori. È stato un martello pneumatico. «Con la società abbiamo fatto scelte coraggiose, operando insieme sul mercato di gennaio che non è mai facile. Noi siamo stati bravi a prendere i giocatori che ci servivano. Abbiamo dato fiducia a tanti giovani che forse meritavano più spazio anche nel girone d’andata. Dalbert è in crescita, adesso è un altro giocatore. Bellanova ha fatto progressi incredibili e può crescere parecchio, Altare è una bellissima realtà, Lovato e Goldaniga hanno dato solidità alla difesa. Penso anche a Obert che rappresenta il futuro. E poi Pereiro che sta esprimendo le sue qualità tecniche. Ma tutti stanno dando un contributo importante e credono in ciò che facciamo».

Guardia alta. La salvezza è da conquistare. La classifica è monca perchè sono diverse le partite da recuperare. Sabato alla Unipol Domus arriva una Lazio con la bava alla bocca dopo la sconfitta in casa col Napoli. «Ecco perchè non sono ammesse distrazioni – sottolinea il mister livornese -. La salvezza sarà certa quando ci sarà il conforto della matematica. Concetto da condividere ma è inconfutabile che il Cagliari sta percorrendo la strada giusta.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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