ROMA. L’onore e l’onere di partire favorito spettano a lui, Fabio Quartararo, come merita il campione del mondo in carica della MotoGP. Ma lungo la strada verso la conferma il francese della Yamaha dovrà affrontare il ritorno di un Marc Marquez, affamato di gloria dopo due anni tribolati, e di Francesco Bagnaia, armato della sua potente Ducati.
Parte domenica in Qatar una stagione record per numero di prove, ben 21, e la lotta per il titolo si preannuncia molto aperta. Quartararo – al quarto anno in MotoGP in sella alla Yamaha – ha ricordato che vincendo nella gara-bis di Losail, l’anno scorso iniziò la cavalcata verso il suo primo mondiale, succedendo a Joan Mir (Suzuki). Mentre le giovani generazioni avanzavano, Marquez – vincitore sei volte nella classe regina tra il 2013 e il 2019 – crollava sotto il peso dei problemi fisici: rottura dell’omero destro a Jerez, tre interventi, poi i problemi di diplopia. «Dopo quello che abbiamo superato di recente, la mia motivazione è enorme» ha promesso lo spagnolo della Honda HRC. «Ora è il momento di divertirci. Ma non solo a guidare. Anche in gara, voglio lottare di nuovo al comando». Secondo lui il 2022 sarà «una battaglia con tanti piloti», con Quartararo e Bagnaia tra i «favoriti».
«Losail è una pista che si presta molto alle caratteristiche della nostra Desmosedici GP – ha sottolineato Bagnaia, impaziente di scaricare sull’asfalto qatariota tutti i cavalli della sua belva rossa –. Perciò sono fiducioso e punterò ad ottenere il massimo risultato».
«Il primo Gran Premio dell’anno è sempre un momento speciale e disputarlo in notturna rende l’atmosfera ancora più suggestiva», ha ricordato ancora Pecco, dominatore della fine 2021, con quattro vittorie nelle ultime sei gare. Sarà anche la prima stagione mondiale, dal 1996, senza Valentino Rossi in pista. Ma il mito non ha del tutto detto addio: il team VR46 arriva in MotoGP, con le sue iniziali, il suo numero preferito e due italiani in sella, il fratellastro Luca Marini ed il debuttante Marco Bezzecchi.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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