(ANSA) – GENOVA, 21 MAR – Offrire assistenza in aeroporto ai bimbi gravemente malati e alle loro famiglie, che grazie ai voli finanziati da Flying Angels Foundation arrivano in Italia da tutto il mondo per raggiungere gli ospedali in grado di curarli.
É questo l’obiettivo del progetto “Angeli Custodi”, promosso dalla Fondazione specializzata nel trasferimento aereo di bambine e bambini che necessitano di cure salvavita non disponibili nei loro paesi di origine, grazie alla collaborazione di Enac e di Assaeroporti.
All’iniziativa aderisce anche l’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, il primo a collaborare con Flying Angels. Una relazione di collaborazione che si è consolidata negli anni anche attraverso iniziative che, dal 2017, hanno permesso di raccogliere oltre 23mila euro. Anche nello scalo di Genova sarà a disposizione una figura di riferimento in grado di fornire assistenza ai piccoli passeggeri dei voli finanziati da Flying Angels Foundation e ai loro accompagnatori, nel periodo di transito all’interno dell’aerostazione. L’assistenza del progetto ‘Angeli Custodi’, si aggiunge alle tutele previste dal Regolamento comunitario dedicato ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo.
“Nel 2021 abbiamo aiutato complessivamente 229 bambini da 21 paesi del mondo. 55 di loro sono transitati in 7 aeroporti italiani, per raggiungere le strutture ospedaliere in grado di offrire loro cure salvavita. Viaggi estremamente complessi, sia dal punto di vista emotivo che da quello pratico – spiega Mauro Iguera, presidente di Flying Angels Foundation. – Per questo abbiamo portato all’attenzione di Enac, di Assaeroporti e dei gestori aeroportuali italiani l’esigenza di avere ‘angeli custodi’ che potessero rendere il transito in aeroporto un’esperienza più agevole e meno stressante per i piccoli e per le loro famiglie”. Al progetto hanno aderito 28 aeroporti associati a Assaeroporti e gli scali di Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Venezia, Treviso, Verona, Brescia associati a Aeroporti 2030. (ANSA).
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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