(ANSA) – BARI, 26 MAR – Avrebbero estorto ad un piccolo imprenditore di Corato, nel Barese, titolare di una attività commerciale di materiale elettrico, circa 6 mila euro in due mesi, danneggiando infine il suo locale con una bomba carta, nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2021, dopo il rifiuto di un ultimo pagamento. Per i reati di estorsione aggravata in concorso e detenzione e porto di ordigno esplosivo, i carabinieri hanno arrestato quattro persone, tre in carcere e una 31enne agli arresti domiciliari.
La prima richiesta estorsiva risale a settembre 2021, quando uno degli arrestati avrebbe chiesto all’imprenditore 150 euro in cambio della cessione di alcuni attrezzi da lavoro, risultati poi rubati. Così, alcuni giorni dopo, all’imprenditore sarebbe stata chiesta la restituzione degli attrezzi e anche 300 euro per risarcire il proprietario dei beni per il danno causato dal furto subito. A novembre poi, la vittima sarebbe stata ricontattata per una ulteriore richiesta di 5 mila euro finalizzati a chiudere la presunta vicenda penale che – avevano fatto credere gli arrestati – si era aperta su quel vecchio furto. Avrebbero anche redatto un finto atto giudiziario e simulato una telefonata da parte di un sedicente magistrato barese. A quel punto nei confronti dell’imprenditore, non più disposto a pagare, sarebbero iniziate le minacce fino all’attentato dinamitardo. All’identificazione dei presunti autori dell’estorsione e dell’attentato dinamitardo gli investigatori, coordinati dalla Procura di Trani, sono arrivati grazie ai filmati dei sistemi di sorveglianza della zona, alle dichiarazioni di testimoni, all’analisi dei tabulati telefonici e del contenuto dei messaggi tra la vittima e i suoi presunti aguzzini. (ANSA).
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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