SANTA TERESA. Cercasi futuri sposi per far rivivere antiche tradizioni. Dopo un anno di stop dettato dalla pandemia torna lu coiu, il matrimonio tradizionale gallurese che ripropone per le vie di Santa Teresa Gallura i vari passaggi dell’antica cerimonia, a partire dalla pricunta, la richiesta della mano della futura sposa, fino al bringhisi e li mutteti finali. Un evento che si è svolto per dieci anni consecutivi, dal 2010, nell’ambito della manifestazione Primavera in Gallura-Stazzi e Cussogghj, salvo doversi interrompere l’anno scorso per la pandemia.

Ora il comune intende riproporlo, per cui ha pubblicato un bando per le coppie che intendono sposarsi indossando gli abiti tradizionali. Come spiega Giacomo Sanna, segretario dell’associazione Stazzi e Cussogghj presieduta da Gianfranco Serra: «Lu coiu vedrà i futuri sposi con parenti, amici e invitati indossare gli abiti tradizionali delle feste e rivivere i momenti più importanti della cerimonia, a partire dalla “pricunta”, col tradizionale scontro verbale tra le parti per chiedere la mano della sposa, tutto ovviamente in tono scherzoso con l’assenso finale alle nozze. Quindi la mattina della cerimonia lo sposo andrà a prendere la promessa sposa a cavallo o in calesse e il corteo si dirigerà in chiesa».

Qui il rito, che si svolgerà nella forma ufficiale cattolica, prevede la celebrazione con parti in gallurese e festa finale con altri due momenti suggestivi della tradizione: «Alla fine della cerimonia religiosa, sul sagrato della chiesa vi sarà la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri e la rottura benaugurante del piatto contenente grano, monete e petali di fiori. Quindi tutti i presenti saranno coinvolti con “lu Bringhisi”, allietato da canti e recita di poesie in gallurese, i “muttetti”, veri componimenti poetici ,sempre in tono beffardo e ironico indirizzati verso gli sposini».

Il periodo individuato per la cerimonia tradizionale sarà la tarda primavera, maggio o giugno, in una data che verrà concordata con l’amministrazione e il gruppo locale di coordinamento che guiderà gli sposi nei vari passaggi della rievocazione collaborando per la rappresentazione dei singoli momenti e proponendo l’animazione folkloristica, balli e musiche tradizionali accompagnati da prodotti tipici galluresi. La selezione avverrà secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande all’Ufficio protocollo (per informazioni contattare l’ufficio cultura allo 0789 740924), con termine per presentare le richieste al 7 aprile. «Un momento suggestivo che riporta alle usanze della nostra storia, coi momenti comunitari che hanno avuto tanta importanza nella vita quotidiana dei nostri avi – commenta Sanna – Oltretutto, ha un forte valore simbolico dopo l’interruzione per il Covid e speriamo possa riprendere regolarmente».
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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