CAGLIARI. Ha segnato da centrocampo con le maglie del Grosseto e dell’Udinese. E a Cagliari aveva inventato contro la Reggina un gol mai visto prima in maglia rossoblù: tocco, con le spalle alla porta, a scavalcare il difensore che lo marcava. E poi flipper destro-sinistro per battere il portiere in uscita. Forse, per sbloccare lo zero nella colonna reti delle ultime tre gare, ci vorrebbe Andrea Lazzari, ancora in campo in Eccellenza con la Vigor Senigallia, doppio ex della sfida di domenica al “Friuli” tra Udinese e Cagliari.
«Sará una partita interessante credo – questa la sua lettura anticipata della gara – soprattutto per le diverse conseguenze che una vittoria, da una parte o dall’altra, potrebbe avere sulla classifica. Un successo da parte dell’Udinese vorrebbe dire allontanare ancora un po’ il rischio di rientrare nel discorso salvezza. Mentre per il Cagliari tre punti vorrebbero dire consolidare il piccolo vantaggio creato per uscire dalle zone caldissime della classifica e avvicinarsi all’ Udinese. Anche se spesso questo tipo di partite, sono talmente delicate che per la paura di non perderle, finiscono con un pareggio. Vedremo come andrà».
A Cagliari novantanove presenze e nove gol tra il 2008 e il 2011. Guadagnandosi nel 2010 la prima convocazione in Nazionale. Con un unico rammarico: mai esordito in maglia azzurra nonostante ci siano state diverse chiamate. A Udine lo ricordano per un gol pazzesco contro il Siroki nel preliminare di Europa League: palla rubata da un compagno dietro la linea di centrocampo. E lui, d’istinto, ha calciato in porta d’esterno sinistro: tiro imparabile per il portiere fuori dai pali. «Il ricordo per entrambe le piazze è più che piacevole – racconta – da una parte e dall’altra ho avuto grandi soddisfazioni a livello calcistico».
Un giocatore che, nella rosa attuale del Cagliari, lo ricorda un po’ è Pereiro: stesso piede, il sinistro. E stessi dubbi del mister sulla migliore collocazione possibile: centrocampista, trequartista, seconda punta? «Pereiro? – dice Lazzari – penso che sia un ottimo giocatore. Per quanto riguarda il discorso tattico credo che il Cagliari abbia un altrettanto ottimo allenatore, per capire dove posizionarlo in campo per sfruttare al meglio le sue qualità e farlo rendere al meglio».
Allegri, ai tempi del Cagliari, non si è mai messo problemi: Lazzari giocava sempre o quasi sempre. «Non penso che con me abbia risolto un discorso tattico – ricorda Lazzari – nel senso che potendo ricoprire più ruoli sia a centrocampo che più avanti, mi utilizzava dove meglio credeva». Trentotto anni da compiere a dicembre, non è un ex. «Adesso continuo a giocare nella Vigor Senigallia in Eccellenza e fin che il fisico lo permette vorrei andare avanti».
Non solo pallone, ma anche molto mare: sa dribblare anche le onde mettendo i piedi sulle tavole da surf. Ha girato il mondo, dalle Hawaii alla Florida, per coltivare la sua passione. «Il surf? Per ora l’ho messo un po’ da parte, ma sicuramente tornerò a farlo».
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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