OLBIA. La forza dei numeri rischia di ribaltare il niet all’Autorità di sistema portuale del Nord Sardegna imposto dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini. I numeri sono quelli ufficiali di Assoporti, l’associazione delle Autorità di sistema portuale, relativi alla movimentazione di merci e passeggeri nei porti italiani nel 2021. Dati aggiornati al 21 aprile e che collocano il porto Isola Bianca di Olbia come primo in assoluto in Italia per il traffico di passeggeri e tra i primi per la movimentazione delle merci Ro-Ro. Giovannini, nella mail inviata al governatore Christian Solinas, aveva rigettato la proposta di un’Autorità portuale del nord Sardegna sulla base dei numeri.
Primo in italia. Ma i numeri di Olbia e del nord Sardegna dicono qualcosa di incontrovertibile a livello assoluto. Olbia nel 2021, periodo di piena pandemia, ha registrato 2 milioni 544mila passeggeri sbarcati dai traghetti. Primo porto in Italia in termini assoluti, doppiando Civitavecchia, ferma a un milione 228mila passeggeri e superando Livorno (2 milioni 226mila) e Genova (1 milione 678mila). L’intero sistema del nord Sardegna, sommando a Olbia i dati di Porto Torres (838mila) e Golfo Aranci (534mila) totalizza quasi 4 milioni di passeggeri, numeri superiori a qualsiasi altro sistema portuale italiano.
Il no di Giovannini. Il ragionamento di Giovannini, contenuto nella missiva inviata a Solinas, invece, verteva su una logica di analisi ponderata che metteva a confronto il nord con il sud della Sardegna in termini economici. «Il fatturato per entrate proprie nel 2021 è pari a 18.699.308 euro riferibile ai porti del nord Sardegna, a fronte di 30.053.349 euro per quelli del sud – spiegava il ministro -. Queste informazioni non risultano particolarmente confortanti rispetto alla capacità di un eventuale nuovo soggetto autonomo per i porti del nord Sardegna di autosostenersi sul piano finanziario e stimolare efficacemente, secondo lo spirito della legge 84 del 1994, lo sviluppo dell’intera portualità di riferimento, soprattutto in un momento storico caratterizzato da una crisi internazionale che ha rallentato la mobilità dei passeggeri e delle merci con evidenti conseguenze anche sul sistema portuale della Sardegna».
Le merci. Opinione illustre, certo, ma non pienamente suffragata dai numeri che contano: quelli di Assoporti e riferiti agli scali di competenza. La sorpresa, fino a un certo punto, infatti, è che Olbia primeggia a livello nazionale anche per il traffico merci su ro-ro. Sempre nel 2021 all’Isola Bianca sono state sbarcate 6 milioni e 700mila tonnellate di merci, superando Cagliari di quasi un milione e mezzo di tonnellate. Olbia si pone appena dietro colossi nazionali come i porti di Trieste, Genova, Livorno, Messina e Catania. Così a leggere i dati di Assoporti si coglie come la leadership delle merci di Cagliari è determinata dalla grande quantità di rinfuse liquide, con quasi 25 milioni di tonnellate indirizzate al sistema della Saras di Sarroch. Ma Olbia prevale, insieme al milione e 400mila tonnellate di Porto Torres, e si pone in posizione di forza a livello nazionale, nel traffico di carichi rotabili, che l’anno scorso ha raggiunto un nuovo picco: nel 2021 sono state movimentate 6.299.321 unità (camion e semirimorchi), un dato in crescita del 23% rispetto al 2020 (quando erano stati 5.112.917) e del 10,5% rispetto al 2019 (5.697.934). Il porto leader a livello nazionale per le autostrade del mare è stato ancora Livorno con 469.359 unità ro-ro, seguito Genova con 351.862 mezzi (più Savona-Vado 117.813), Catania 306.077, Salerno 263.644 e Olbia con 251.781. Prima di Palermo, Napoli, Bari, Ancona, Brindisi e Cagliari.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
URL originale: Read More