SASSARI. Il mondo del lavoro chiama, l’università fa fatica a mettere in campo laureati abili e arruolabili. È il paradosso del Dipartimento di Agraria dell’ateneo di Sassari, che nell’ultimo anno accademico ha visto il numero degli iscritti calare drasticamente, a fronte di un’offerta formativa che consente di creare figure professionali attualmente molto richieste sul mercato.
Up&down. Non chiamatela fuga, e neppure diaspora. Ma i numeri parlano chiaro e dalle parti di viale Italia, dove ha sede la storica facoltà, non fanno niente per “falsificare” le carte. «Il calo c’è stato ed è stato forte, ma lo consideriamo in qualche modo contingente – ammette Pier Paolo Roggero, direttore del Dipartimento –. Siamo passati dai 413 immatricolati per il 2020-’21, ai meno di 300 dell’anno accademico in corso. C’è però da dire che i numeri dei 5 anni precedenti erano sempre in crescita e nel 2020 c’è stato un vero e proprio boom, con una crescita nell’ordine del 25% rispetto alla media dei tre anni precedenti».
Pandemia canaglia. Il Covid toglie, il Covid dà. Nel caso di Agraria, gli ondeggiamenti della curva relativa alle immatricolazioni non appaiono casuali. «Abbiamo analizzato il fenomeno – spiega il professor Roggero – e al netto del calo generalizzato a livello nazionale, ciò che ha più pesato è stata la pandemia: il boom dello scorso anno, abbastanza inaspettato, è da associare alla didattica a distanza legata al Covid: da noi c’è infatti una forte domanda occulta di studenti lavoratori che prediligono i corsi online. E con il ritorno all’obbligo di frequenza, si è tornati al punto di partenza. Non a caso queste oscillazioni le abbiamo avute in particolare per i corsi di Nuoro e Oristano, dove nella popolazione studentesca c’è una forte presenza di lavoratori stagionali o di persone che lavorano in azienda e magari hanno deciso di investire sul proprio futuro attraverso lo studio. A Sassari, per completare il quadro, le dinamiche sono diverse e uno dei due corsi ha avuto persino un aumento di iscritti».
I laureati. L’accoppiata Covid+Dad ha scombussolato dunque la situazione sotto tutti i punti di vista. «Lo scorso anno abbiamo avuto un crollo del numero di laureati triennali e di conseguenza anche degli immatricolati alle magistrali – dice ancora Roggero –. Nella media dei precedenti 4 anni erano poco meno di 100, lo scorso anno sono arrivati appena a 50. Però, in generale, guardare i numeri legati a un anno o due, per di più in una situazione pandemica, non è corretto dal punto di vista statistico».
Chi emerge, chi no. C’è poi un fenomeno particolare legato agli studenti in ingresso, sul quale in Agraria hanno ormai le idee chiare. «Oltre agli studenti provenienti dagli istituti tecnico-professionali, attiriamo molti liceali che hanno però un voto di maturità medio-basso. Sono poi loro quelli che dimostrano di avere una preparazione di base più solida, mentre la percentuale di abbandoni è più alta tra chi arriva degli istituti tecnici». Questo significa che i liceali più bravi sostanzialmente snobbano Agraria, forse perché la vedono ancora come una facoltà in cui “si zappa”. «Proprio così – dice Roggero –, e il rovescio della medaglia è che chi non è pronto ad affrontare un percorso di tipo scientifico applicato, come in effetti è il nostro, finisce per abbandonare».
Laureati cercansi. «La nostra laurea oggi ha un senso, perché offre grandi opportunità – dice il direttore del Dipartimento – e il paradosso è che per i nostri progetti di ricerca facciamo fatica a trovare candidati. Il recente concorso dell’agenzia Laore ha fatto piazza pulita dei laureati in circolazione. Secondo gli ultimi censimenti la percentuale di imprenditori agricoli con la laurea è raddoppiata: questo perché nelle moderne aziende il lavoratore non è solo un bracciante ma anche un tecnico, che deve essere in grado di occuparsi di tante cose, dal marketing alle politiche aziendali. Questo, anche alla luce degli avvenimenti sulla scena internazionale, è davvero un settore che può essere rivalutato a livello globale».
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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