INVIATO A MILANO. «Se vuoi stare a Milano devi andare a 100 all’ora» disse una volta Dino Meneghin. Il Banco di Sardegna scopre che nei playoff è vietato avere incertezze o vuoti di qualunque tipo, men che meno se giochi con avversari che potrebbero schierare più di un quintetto in grado di farti male. Cose che già i biancoblù sapevano, ma è sempre doloroso sperimentarle sulla propria pelle come accaduto sabato in gara1 di semifinale in casa dell’Olimpia Milano, che ha lasciato le briciole ai sassaresi (88-71). Ora sa che a Milano deve correre a 100 all’ora, come le canotte biancorosse. Il poco tempo che il frenetico e spietato calendario della fase finale lascia per riflettere è stati speso per racimolare i cocci e provare a cambiare l’inerzia della serie nella gara2 in programma già oggi, alle 20.45, ancora al Mediolanum Forum.
Obiettivo riaprire i giochi. Si può fare? Sì che si può fare. Anche Ettore Messina, coach dei milanesi (che proprio sabato ha raggiunto le 72 vittorie in carriera nei playoff eguagliando al primo posto Pianigiani), ha ricordato le capacità dei Giganti di ribaltare situazioni estreme, e nel dopo gara ha avvisato i suoi. I biancoblù speravano di ottenere di più dopo la splendida serie con Brescia, al netto della obiettiva forza dei milanesi che hanno trovato le soluzioni giuste su diversi uomini chiave come Logan e Burnell in particolare, dopo aver ricucito alcuni strappi hanno pagato cara la giornata storta di troppi giocatori e la minore lucidità al tiro e nei movimenti difensivi. Insomma una giornata storta, nonostante la quale Sassari è rimasta in partita (anche -1) sino a metà del terzo quarto, per poi arrendersi definitivamente. Da quanto fatto vedere in quei 25 minuti di gara occorre ripartire, affidandosi alla comprovata capacità di Bucchi di leggere le situazioni e cambiare teste e carte in tavola. Ne è convinto anche Jack Devecchi, capitano Dinamo e prodotto Olimpia: «Si sono viste delle buone cose da cui ripartire – dice –, nel primo tempo siamo riusciti a contenerli pur concedendo un po’ troppo a un attacco difficile da affrontare viste le tante opzioni che ha Milano. Nel secondo tempo abbiamo avuto unareazione, giocandocela punto a punto con una bella fiammata, ma poi quel break ci ha tagliato le gambe. Saremmo dovuti ripartire da lì, ma purtroppo in difesa non è stata la nostra miglior partita e anche in attacco non abbiamo trovato soluzioni fluide in alcuni momenti, con alcuni dei nostri principali terminali offensivi dal perimetro che hanno trovato difficoltà».
Ma in alcune fasi della gara in cui avete difeso in maniera aggressiva ripartendo in velocità avete saputo mettere in crisi la corazzata Olimpia: «Bisogna ripartire da lì, cercare di esprimere al 100 per cento il nostro gioco – risponde Devecchi – Certo la sconfitta in gara1 ha uno scarto importante, ma non la vedo così tragica. Milanesi bravi nell’affidare Burnell al suo 4, Bentil, limitandolo in post basso, mentre con il 3 Datome stavano su Benje (Bendzius, ndc), riuscendo a contenerci con questo accoppiamento. Ma sicuramente ci saranno degli aggiustamenti per trovare maggiore fluidità nella manovra offensiva». Ieri pomeriggio riunione tecnica e allenamento, oggi è già gara2. E con gli accorgimenti giusti potrebbe essere sorprendentemente diversa dalla prima.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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