SAN TEODORO. «La situazione è veramente grave. Accade ogni anno che i titolari di alcuni ristoranti mi chiamino per sapere se conosco qualcuno da indicargli, ma quest’anno sono molti di più». Alessandro Cossu non è il titolare di un’agenzia di lavoro interinale, né un dirigente dell’Ufficio del lavoro. Anzi, per la precisione, davanti a nome e cognome, quando si parla di lui, bisognerebbe anteporre la parola “Don”. Perché Alessandro Cossu è un sacerdote, parroco della chiesa di Santa Teresa. Un pastore di anime in un piccolo centro che d’estate diventa quasi una città. Con tutto quello che per la comunità questo comporta.Alla consueta invasione di turisti quest’anno si aggiunge una “drammatica” (siano consentite le virgolette) situazione di scarsa disponibilità di professionalità nel settore della ristorazione e dell’accoglienza. Mancano cuochi, camerieri, lavapiatti. E don Cossu cerca di dare una mano: nei giorni scorsi, sul proprio profilo Facebook (che ha più di tremila follower), ha lanciato un appello: «Cercansi a San Teodoro camerieri. La parrocchia si fa garante per la serietà dei locali che hanno chiesto personale per lavorare. Vitto, alloggio e buono stipendio. Si richiede però serietà e buona volontà».
La situazione è talmente difficile che ristoratori e titolari di pizzerie si rivolgono persino al prete del paese perché segnali qualcuno disponibile a lavorare: «Le dico una cosa per far capire in che situazione siamo. Qui a San Teodoro abbiamo accolto 16 profughe ucraine. Ebbene: sono tutte occupate. Pensi che hanno pochi rudimenti di italiano, abbiamo fatto un corso full immersion ma è ovvio che non possono avere una grande padronanza della lingua. Ebbene, hanno trovato ugualmente un’occupazione perché è tale la richiesta che le aziende sono disponibili anche a prendere chi non parla benele l’italiano».
Certo è che la figura del parroco mediatore del lavoro è una novità forse assoluta. Ed è comunque sintomo di una situazione problematica: «Molti ristoratori mi hanno chiesto di tutto e di più camerieri: baristi, camerieri, cuochi, lavapiatti. Ho pubblicato quel post per garantire che gli imprenditori che mi hanno chiesto aiuto sono seri, garantiscono stipendi onesti e un alloggio buono. Devo putroppo dire che non sempre è così: alcuni operatori fanno una brutta pubblicità. Nei giorni scorsi sono arrivati due ventenni di Nuoro che sono scappati via dopo due giorni perché li avevano sistemati in una vera topaia, buia e sporca».
Questa attività di garanzia ha prodotto qualche risultato: «Sinora ho trovato personale per tre ristoratori. Oggi arriva un ragazzo che mi ha scritto da Nuoro, poi un altro da Tempio. Le amicizie che ho sui social mi stanno contattando. Mettersi in mezzo come struttura ecclesiale significa sostituirsi alla struttura statale nel fornire garanzie sia alle imprese che cercano personale, ma anche al personale che si offre alle imprese».San Teodoro è già sotto pressione: «La stagione qui è iniziata molto bene, ci sono tanti svizzeri, tedeschi, francesi sin dall’inizio del mese. E ora stanno arrivando anche gli italiani. Per questo gli operatori del settore turistico sono tutti disperati».
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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