PORTO ROTONDO. I borghi sono lì, con quella loro aria romantica e pronti a farsi ammirare attraverso gli obiettivi. Ma poi hanno tutta una storia e un percorso di evoluzione che corre invisibile ma che identifica questi luoghi. Sono alcuni ragionamenti da cui è partito il dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari per uno studio di mesi che ha coinvolto Osidda, come borgo storico, e Porto Rotondo, che viene riconosciuto nel suo status come borgo d’arte e straordinario esempio di architettura d’autore negli insediamenti turistici costieri in Sardegna.
L’arte per le vie. Il progetto, promosso dal Dicaar in collaborazione con il Rotary – distretto 2080, commissione cultura e valorizzazione siti Unesco, comune di Olbia, Fondazione Porto Rotondo e con il contributo del comune di Osidda e del Consorzio di Porto Rotondo, ha portato gli studenti guidati dal direttore del dipartimento e da alcuni docenti a studiare, direttamente sul campo, le caratteristiche dei due borghi presi in esame. In modo da fornire un contributo scientifico al riconoscimento culturale di due luoghi diversi ma che allo stesso tempo formano un asse: è esemplare Osidda come borgo storico dell’interno, mentre quello gallurese è il massimo paradigma di nuovi insediamenti nell’isola modellati secondo un preciso e unico piano architettonico, artistico e naturalistico. L’indagine dei laureandi della Magistrale di Architettura per Porto Rotondo ha seguito proprio questi punti e ha portato alla pubblicazione di un volume. Sull’aspetto naturalistico, particolare attenzione è stata data alla presenza e all’uso del granito, dunque alle architetture abitative rotondine e agli spazi urbani d’autore, al patrimonio materiale e immateriale come la storia, i personaggi e gli artisti che hanno contribuito alla caratterizzazione dell’identità del borgo – le impronte di Andrea Cascella e Mario Ceroli sono cartoline pregiate.
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La giornata. Se n’è parlato nell’incontro alla chiesa di San Marco alla presenza dei rappresentanti delle realtà chiamate in causa, organizzato dal Rotary, e dove sono stati presentati i lavori finali del percorso didattico “Borghi storici e influenze culturali nell’architettura contemporanea d’autore degli insediamenti turistici costieri in Sardegna”.
Nella giornata a tema sulla cultura del nord Sardegna, il progetto dei borghi ha fatto da filo conduttore per parlare dell’arte in mostra negli scorci della località rotondina. Ma anche di sostenibilità, di cambiamenti nel territorio – l’evoluzione del borgo è anche evoluzione nel tempo dell’intera zona legata al dinamismo della città di Olbia – e poi, con uno sguardo verso gli studenti che hanno approfondito le ricerche, proprio sul ruolo dei giovani nell’isola. Infatti sono state assegnate due borse di studio dal Rotary.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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