Nuoro La Nuorese ha scelto il nuovo allenatore, si tratta di Michele Tamponi, ex calciatore di Torres e Olbia, in passato sulle panchine di Calangianus, San Teodoro e Posada, tra le altre. Il tecnico che lo ha preceduto, Giuseppe Cantara, si è trasferito al Tempio, ma la mente e il cuore hanno uno spazio per i verdazzurri, che ha guidato sino a maggio, portandoli ai playoff di Eccellenza, persi contro l’Ossese.

«Sarei rimasto volentieri a Nuoro – spiega il mister di Ozieri – per portare a compimento il lavoro iniziato quest’anno. Ma non si sono determinate le condizioni tali per continuare la collaborazione. Sono comunque riconoscente alla dirigenza – aggiunge Cantara – per avermi dato la possibilità di vivere quest’esperienza».

Le considerazioni di Cantara sulla stagione appena conclusa sarebbero capaci di aprire un dibattito tra gli addetti ai lavori: «Credo che il torneo, moralmente, l’abbia vinto la Nuorese. Per la maggior parte della stagione – ricorda – abbiamo lavorato con appena 13 uomini e l’impossibilità di fare i cambi durante la gara. Certo dalla nostra – continua – il fatto che si sono dimostrati tutti ottimi atleti, sotto l’aspetto agonistico e del carattere».

Nella situazione di provvisorietà, anche qualche colpo a sorpresa, rivelatosi felice: «L’argentino Roccuzzo l’abbiamo preso a scatola chiusa – dice Cantara – ed è stato un elemento fondamentale. Farris è arrivato a una settimana dall’inizio della stagione e ha dato la giusta fisionomia alla difesa, la meno battuta del girone. Mentre – aggiunge il mister – l’attacco ha pagato la carenza di ricambi. Ci ha salvati Ragatzu, che a 40 anni ha segnato 21 reti».

Ormai lontano da Nuoro, Cantara non rinuncia ad alcune considerazioni sulla prossima Nuorese: «Sono convinto che la società farà il possibile per allestire un buon organico, anche perché il club verdazzurro non può fare la comparsa. Certo la tempistica negli acquisti è fondamentale – spiega ancora Cantara – perché dopo un certo periodo alcuni profili non li si ritrova più sul mercato». L’Eccellenza si annuncia impegnativa, anche per la presenza di Sassari Latte Dolce e Lanusei, che arrivano dalla “D”, di Calangianus, Monteponi Iglesias e Tharros, che hanno dalla loro un passato di primo piano: «Se posso dare un consiglio – afferma Giuseppe Cantara – sceglierei alcuni elementi fisicamente prestanti, perché in Eccellenza si punta su foga e contatto». (f.p.)
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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