VERONA. Con i denti, con il cuore, con il carattere, il Cagliari conquista un pareggio importante al Bentegodi. Non tanto per il punto, il terzo consecutivo in altrettante partite, quanto per quello che i sardi hanno dimostrato: compattezza, sacrificio, voglia di rialzare la testa e di uscire da un momento negativo. Di contro, il Verona, soprattutto nella ripresa, ci ha provato, ma non ha trovato la giusta qualità nella conclusione e nell’ultimo passaggio per abbattere il muro del Cagliari.
In avvio nel Verona rientra Guenter dal 1′ in difesa; in avanti solo conferme, con il duo formato da Barak e Caprari alle spalle di Simeone. Nel Cagliari, invece, turn-over in mezzo al campo con Strootman e Marin che partono dalla panchina, giocano al proprio posto Bellanova e Grassi. In attacco ancora Keita assieme a Joao Pedro. Prima frazione bruttina, davvero poche le occasioni e le conclusioni. Ci prova in avvio il Verona, ma Caceres e Ceppitelli riescono a neutralizzare Simeone a pochi passo da Radunovic. Cagliari pericoloso con un bel sinistro di Bellanova, Montipò respinge a mani aperte, la punizione di Veloso esalta le doti acrobatiche di Radunovic, poi Keita Baldé arriva in ritardo su una palla sporca nell’area del Verona. Veneti più intraprendenti in avvio, ma poi in difficoltà di fronte a un Cagliari capace di fare tanta densità in mezzo al campo e molto reattivo sulle seconde palle. Gioco frenetico e approssimativo, lo spettacolo nei 45′ langue. In avvio di ripresa Tudor inserisce Casale per Ceccherini, la partita però si accende dopo un brutto fallo di Simeone su Nandez. Lazovic e Keita Baldé se le promettono, davanti alla panchina di Mazzarri scoppia una mischia, l’arbitro con fatica rimette ordine ma, dalla vivacità dell’episodio, ne esce rafforzato il Verona. Simeone, da buona posizione, prova il diagonale, ma trova Radunovic attento e il portiere del Cagliari è ancora più decisivo sul tiro dal limite di Barak.
Ora è davvero un’altra partita, con il Verona che alza i giri del motore e Cagliari che ha più spazi in ripartenza. Ceppitelli anticipa Faraoni solo davanti a Radunovic, poi il portiere è graziato dal palo sull’angolo teso di Veloso, deviato perfettamente da Dawidowicz. Mazzarri corre ai ripari, più peso in attacco con Pavoletti e più corsa con Marin. Anche il Verona pesca dalla panchina con Tudor che effettua un triplo cambio, dentro Lasagna, Tameze e Bessa. E, in effetti, i veneti ci provano sino alla fine, inanellando angoli su angoli sui quali la difesa dei sardi fa sempre buona guardia. Finisce in parità. (Ansa).
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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