SASSARI. La Pinacoteca Nazionale di Sassari inaugurerà domani, sabato 12, alle 11, la nuova sala dedicata a Edina Altara (Sassari, 1898 – Lanusei, 1983). Le nuove opere, appartenenti alle collezioni dell’Archivio Altara-Accornero, si aggiungono a quelle già arrivate dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Dopo la recente concessione in deposito a lungo termine di Nettuno e allegoria della Terra e Nettuno, Nereidi e Tritoni, due specchi retro dipinti con temi mitologici e marini realizzati nel 1951 come arredo per la motonave Oceania, provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca si arricchisce quindi di nuove opere dell’artista sassarese.

Le diciassette opere concesse in comodato dall’Archivio Altara-Accornero di Sassari riportano l’attenzione sull’artista e illustratrice Edina Altara, consentendo di ricostruire le fasi evolutive del suo corpus e esplorando i vari ambiti della sua ricca e poliedrica produzione.

Numerose sono le ceramiche esposte, preziosa testimonianza di un’attività costante e prolifica a cui Edina si dedica a partire dagli anni Trenta. La produzione di questi oggetti minori riflette l’attenzione verso il mondo popolare isolano, già argomento delle sue opere degli esordi. La trattazione dei soggetti, prevalentemente femminili, consente a Edina di concentrarsi sulla preziosità ed eleganza di abiti e figure, rimanendo fedele a un’altra sua grande passione: la moda.

Gli abiti popolari sono anche al centro delle Scatole di fiammiferi con personaggi in costume, giocattoli in miniatura realizzati negli anni Cinquanta e composti da scatole di fiammiferi su cui l’artista posiziona figure minuscole ma ricche di straordinari dettagli, frutto di una fantasia esuberante e giocosa, cui si sposa una straordinaria manualità.

La sala accoglie anche una selezione di dipinti degli anni Cinquanta, due a tema religioso (Salomè con la testa del Battista e Padreterno) e uno a tema popolare (Matrimonio a Oliena), oltre che due tempere e due specchi che testimoniano la naturale propensione dell’artista a dar nuova vita agli oggetti attraverso l’estroso inserimento di carta, stoffe, passamanerie e fiori in metallo.

Le opere dell’Archivio Altara-Accornero consentono dunque di ampliare lo sguardo sulla ricchissima produzione di Edina Altara. Il comodato arriva grazie al pronipote dell’artista, Federico Spano, che dal 2007 gestisce con passione l’archivio, valorizzando e arricchendo un tesoro di famiglia composto da dipinti, libri, fotografie, bozzetti, lettere, disegni, mobili, riviste.

Le opere concesse in comodato dall’Archivio Altara-Accornero seguono la recente e preziosa collaborazione tra la Pinacoteca Nazionale di Sassari e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ribadendo l’impegno della Pinacoteca nella valorizzazione della figura di Edina Altara e del suo lavoro, per la prima volta esposto in una collezione pubblica della sua città natale.

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Edina Altara (Sassari, 1898 – Lanusei, 1983) è stata una pittrice, illustratrice e ceramista italiana, particolarmente nota nel mondo dell’illustrazione e della moda. Inizia la sua carriera artistica in giovane età come autodidatta, incoraggiata dal maggiore dei pittori sardi del Novecento, il sassarese Giuseppe Biasi. Fin da bambina mostra una manualità eccezionale nell’uso della carta, realizzando, a partire dal 1915, dapprima giocattoli dalle forme modernissime e poi raffinati collages. Nel 1917, quando ha appena diciotto anni, un suo lavoro – il collage Nella terra degli intrepidi sardi – viene acquistato dal re Vittorio Emanuele III (è ora nelle collezioni del Palazzo del Quirinale).

A Milano sin dagli anni venti, la giovane artista si afferma presto come illustratrice: suoi i disegni per numerosi libri per l’infanzia, tra cui circa una trentina solo tra quelli di Paola Lombroso Carrara, autrice alla quale fu più legata.

Nel 1922 sposa l’illustratore e pittore Vittorio Accornero de Testa, con cui inizia anche una proficua collaborazione artistica che durerà fino al 1934, anno della loro separazione.

A partire dagli anni trenta si dedica alla produzione ceramica, al design e alla moda, aprendo un atelier nella sua casa di Milano. La moda sarà al centro della sua attività negli anni quaranta: dal 1941 al 1945 realizza figurini di moda per la rivista “Grazia”, mentre dal 1942 inizia a collaborare con la rivista femminile “Bellezza”, diretta da Gio Ponti, per cui l’Altara produce illustrazioni e figurini, segnando un’idea di portamento ed eleganza. Fra gli anni quaranta e i cinquanta sarà proprio Gio Ponti – riconoscendo l’alta qualità delle sue creazioni artistiche – a coinvolgerla in progetti d’arredo e design, come nei transatlantici Conte Grande, Conte Biancamano, Andrea Doria, Oceania e Africa.

Pinacoteca Nazionale di Sassari Via Santa Caterina. Orari di apertura: da martedì a sabato 09:00 – 16:00. Biglietti intero 4 euro; ridotto 2 euro. Contatti: telefono +39 079 231560 | e-mail . https://www.beniculturali.it/luogo/pinacoteca-nazionale-di-sassari

 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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