INVIATO A TRIESTE. Una freccia affilatissima da inserire in una faretra che nelle ultime settimane ha trovato un suo ordine quasi perfetto. Un motore già lanciato quasi a pieni giri, nel quale provare a innestare una sesta marcia. Con la prospettiva, se in nuovi incastri andranno davvero al loro posto, di assistere a un paio di mesi di fuochi d’artificio.
Ecco Miro. Con la splendida doppietta esterna Trento-Trieste ancora negli occhi e con l’assalto al Derthona già nella mente, la Dinamo ha accolto il ritorno di Miro Bilan, che dopo la precipitosa fuga dall’Ucraina proseguirà la stagione con la maglia con la quale nelle ultime due stagioni ha dato spettacolo come miglior centro del campionato e candidato autorevole al riconoscimento di Mvp della serie A. Il giocatore croato è atterrato ieri mattina a Fertilia e nel pomeriggio è stato accolto dai compagni, appena rientrati dalla doppia trasferta tra Trentino e Venezia-Giulia.
La fine di un incubo. «Ora sto bene, è bello essere di nuovo a casa, ma le ultime settimane sono state veramente assurde – ha detto Bilan, che ha rilasciato una lunga intervista a DinamoTv nella quale ha raccontato la sua esperienza con gli ucraini del Prometey –. Quando la situazione ha cominciato a precipitare, inizialmente la società ci ha rassicurati dicendo che tutto si sarebbe risolto in breve tempo. Invece improvvisamente la faccenda si è fatta molto seria: noi ci siamo trasferiti in Repubblica Ceca, ma alcuni compagni di squadra ucraini avevano lasciato la famiglia a casa e per loro è stato un incubo: non dormivano, stavano continuamente al telefono in attesa di notizie, anche durante gli allenamenti in ogni momento utile andavano a controllare se ci fossero novità».
Nuovi orizzonti. «Sono felice soprattutto del fatto che Bilan arrivi a Sassari e trovi una Dinamo in ottime condizioni – ha detto domenica sera Piero Bucchi, che spera di averlo a disposizione già contro Tortona –. Non deve essere una toppa per una situazione di difficoltà, ma un valore aggiunto». Ora starà proprio al coach far sì che l’ex giocatore di Cedevita, Asvel e Strasburgo, classe 1989, si inserisca nel gruppo senza scombinare troppo gli equilibri. «Sto bene e col Prometey stavamo giocando una grande stagione – ha detto ancora Bilan –. Della Dinamo conosco tutti, quest’anno ci siamo affrontati due volte ma onestamente nell’ultimo periodo non sono stati in grado di vedere le partite. Insomma, avrò bisogno di qualche allenamento per “sentire” la squadra. Sono davvero felice di essere tornato». Mister 16 assist, ovvero Gerald Robinson, si frega già le mani.
Nuovi incastri. Al di là del Robinson in versione “Magic” e del Bendzius incandescente di Trieste, la Dinamo in questo momento sta girando a tutto motore. I segnali più interessanti sono legati al grande lavoro difensivo a livello di squadra, visto prima ai piedi delle Dolomiti e poi in riva all’Adriatico, e all’alternanza tra i protagonisti nell’arco dei 40 minuti. In mezzo, è assolutamente dirompente la crescita di Ousmane Diop, che dopo un lungo apprendistato e diversi problemi fisici, è diventato improvvisamente uno dei centri di maggiore impatto dell’intero campionato. Anche da questo punto di vista, l’arrivo di Bilan, con la possibilità di alternare un centro dalla tecnica sopraffina e uno muscolare, può davvero avere effetti devastanti.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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