CAGLIARI. Si è conclusa domenica sera 13 marzo, al Teatro Massimo, con le note della cantante palestinese Haya Zaatry, la XVIII edizione dell’appuntamento sardo con il cinema arabo palestinese organizzato dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina, con il contributo dell’assessorato allo Spettacolo e Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna e il patrocinio del Comune di Cagliari.
Tra i principali festival europei di cinema arabo e palestinese, l’edizione di Al Ard 2022 ha presentato 34 film dei quali 30 in concorso, scelti e selezionati dalla commissione esaminatrice tra moltissime proposte arrivate dall’Europa e da tutto il mondo arabo e non solo. Sei in tutto i premi assegnati assegnati dalla giuria di esperti composta da Monica Maurer (regista, direttore artistico del festival), Patrizia Manduchi (docente di Storia dei Paesi Islamici, Università di Cagliari), Franca Gabriella Piras (già docente di letteratura italiana, Università di Cagliari), Filippo Kalomenidis (docente e sceneggiatore), Ibrahim Nasrallah (scrittore e poeta), Wasim Dahmash (già docente di Lingua e Letteratura araba, Università di Cagliari) e Antonello Zanda (direttore delle Cineteca sarda – Società Umanitaria).
E’ andato al film della regista palestinese Mai Masri Beirut, “Eye of the Storm” (2021), il premio Al Ard 2022 assegnato dalla giuria di esperti perché “l’opera è il racconto di Beirut degli ultimi tre anni che mostra un paese nel momento del sogno, della libertà e anche della perdizione”. La regista Mai Masri segue quattro giovani donne che raccontano i disordini: la giornalista Hanine, la cameraman irachena Lujain e le sorelle Noel e Michelle, che commentano la situazione politica attraverso popolari video musicali satirici. “Beirut: Eye of the Storm dipinge un quadro di un paese devastato, ma è principalmente un ritratto dell’attivismo giovanile e una speranza per il futuro”.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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