Per Aldo Maria Morace è «un risultato di grande spessore e di vero prestigio». Nuoro torna così al centro del panorama letterario nazionale. «Gli autori e i titoli si compongono in un mosaico che evade da ogni ristretta orbita localistica – sottolinea l’italianista dell’Università di Sassari –, pur privilegiando la narrativa meridionale e insulare, ma solo perché risulta essere, in questo momento, in questa fase, la più ricca e suggestiva e attrattiva in ambito nazionale». Ha la rosa dei finalisti in mano, il presidente della sezione Narrativa del Premio letterario nazionale Grazia Deledda, alle battute decisive di questa edizione 2022, presieduta da Antonella Polimeni, rettrice dell’Università Sapienza di Roma. La cerimonia di consegna del premio è ancora da fissare, probabilmente si terrà a giugno, di sicuro sarà al teatro Ten Eliseo di Nuoro; intanto ci sono già i nomi degli scrittori e i titoli delle opere selezionati per l’ultimo rush.
A correre per la finale della sezione Narrativa del Premio Deledda sono Nadia Terranova con “Come una storia d’amore” (Perrone, 2020), Marisa Fasanella con “Madri” (Castelvecchi, 2021), Stefania Auci con “L’inverno dei Leoni” (Nord, 2021), Massimo Gramellini con “C’era una volta adesso” (Longanesi, 2020), Eliano Cau con “Se l’inverno declina” (Condaghes, 2020), Chiara Gamberale con “Il grembo paterno” (Feltrinelli, 2021), Daniela Gambaro con “Dieci storie quasi vere” (Nutrimenti, 2020), Fabio Stassi con “Mastro Geppetto” (Sellerio, 2021), Piergiorgio Pulixi con “Per mia colpa” (Mondadori, 2021) e Mariapia Veladiano con “Adesso che sei qui” (Guanda, 2021).
La novità di questo 2022 è che la commissione della Narrativa si è avvalsa anche del contributo degli studenti del liceo classico Orazio di Roma (Elisabetta Fortuna, 4ª C), dell’Azuni di Sassari (Marco Brau, 5ª D) e del liceo Giorgio Asproni di Nuoro (Antonella Vardeu, 5ª B).
I finalisti della sezione Saggistica, invece, sono Alfonso Berardinelli con “Giornalismo culturale” (Il Saggiatore 2021), Maria Elvira Ciusa con “I messaggi non arrivano all’Alba” (Timia, 2020), Marcello Fois con “L’invenzione degli italiani” (Einaudi, 2021), Mimmo Franzinelli con “Storia della Repubblica sociale italiana (1943-1945)” (Laterza, 2020), Nadia Fusini con “Maestre d’amore” (Einaudi, 2021), Umberto Galimberti con “Il libro delle emozioni” (Feltrinelli, 2021), Gianni Garrucciu con “Fame” (Edizioni San Paolo, 2020), Tania Groppi con “Oltre le gerarchie” (Laterza, 2021), Paolo Mieli con “Il tribunale della storia” (Rizzoli, 2021) e Francesco Pallante con “Elogio delle tasse” (edizioni Gruppo Abele, 2021).
«Abbiamo voluto allargare gli orizzonti – evidenzia Attilio Mastino, rettore emerito dell’ateneo di Sassari, presidente della Saggistica del Premio Deledda – e proporre un ripensamento complessivo, capace di guardare con occhi nuovi la società nazionale attraverso la lettura dei più significativi titoli pubblicati dal 2019, con la voglia di far emergere le novità, le promesse, le personalità che si distinguono per la capacità prensile di raccontare realtà e sentimenti». Tre, infine, i finalisti che corrono per la sezione Opere deleddiane, presieduta da Dino Manca, filologo dell’Università di Sassari: sono Franca Carboni con “Grazia Deledda e il lettino dello psicanalista” (Sardinia4d, 2019), Isabella Mastino con “Il viaggio” (Alfa editrice, 2019) e Ilaria Muggianu Scano con “Il compromesso. Le tre lingue di Grazia Deledda” (Amazon press, 2021).
«Sono notevolmente aumentati i contributi, in tutti i campi, volti a valorizzare la figura letteraria e umana di Grazia Deledda – dice Manca –. Molto è cambiato, molto dovrà essere ancora fatto. Ma segnatamente credo meriti di essere apprezzato, e nel contempo incoraggiato, lo sforzo profuso in questi anni da tutti coloro i quali hanno seriamente operato per introdurre la sua opera nelle scuole e nelle università, per farla conoscere alle nuove generazioni, per restituirla finalmente, come merita, al canone e alla gloria delle patrie lettere».
«Nei 150 anni della nascita di Grazia Deledda, questo sarà il premio della svolta che favorirà una consacrazione a livello nazionale, da anni ricercata, grazie alla qualità delle opere presentate o selezionate, al coinvolgimento di tutte le istituzioni» assicura Luca Saba, presidente della Fondazione Premio Deledda. «Il Premio Deledda è diventato adulto e compie 70 anni – aggiunge il direttore della stessa Fondazione organizzatrice, il giornalista Antonio Rojch –. Era stato istituito a Nuoro nel 1952 con la presidenza del poeta Marino Moretti. E ora intende assumere ancora di più una veste nazionale con un obiettivo ambizioso: diventare il Campiello sardo».
Intanto il Premio Deledda gode del contributo del Comitato istituzionale per i 150 anni della nascita di Grazia Deledda, guidato dalla Provincia e diretto da Anthony Muroni, con il sostegno e la collaborazione del Comune di Nuoro, Fondazione di Sardegna, Banco di Sardegna e Istituto superiore regionale etnografico. Il quotidiano La Nuova Sardegna è media partner. «Sarà difficile, davvero difficile, scegliere l’opera vincente» chiude il professor Aldo Maria Morace.
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