USSASSAI. Tra i patriarchi verdi che rendono unico il territorio di Ussassai e dell’Ogliastra spunta un albero che potrebbe avere un ragguardevole primato. Una ginestra etnea, la cui presenza non è sfuggita gli abitanti del luogo, è stata al centro delle attente valutazioni di Ignazio Camarda, già professore di Botanica all’Università sassarese. La ginestra potrebbe essere la più longeva della Sardegna.
Sabato il botanico, in paese per la presentazione del suo libro sul patrimonio arboreo isolano, nel tragitto tra un oleastro millenario e un leccio secolare si è trovato davanti la pianta che cresce a bordo strada in località “Costa ‘e umbragu”. Una bella scoperta che avvalora l’importanza del piccolo borgo sotto il profilo naturalistico.
«Ussassai, accanto alle foreste primarie di leccio, conserva tuttora alberi di dimensioni eccezionali con forme altrettanto singolari. L’oleastro di “Sa Sedda ‘e sa Mecuda” (la sella della nepetella) è uno di questi alberi straordinari per forma, e localizzazione» sottolinea l’esperto che ha incluso i patriarchi ussassesi nel volume presentato al pubblico da Michele Puxeddu, direttore del servizio di Forestas di Lanusei.
Situato tra i rocciosi di calcare che ha contribuito a disgregare, l’oleastro ha una forma molto tormentata e avvolge in parte la stessa roccia. La sua chioma è composta da una decina di grandi branche, che hanno subito nel corso forse di oltre mille anni, vicissitudini legare alle capitozzature, al fuoco, ai fulmini.. Non meno interessante è il grande leccio di Erzioni. «La sua collocazione sul roccione di scisti ardesiaci – dice a riguardo Camarda -, lo accomuna al leccio di Badde Tureddu di Orgosolo». Nonostante la difficoltà di appurare l’età dei grandi alberi, l’esperto ipotizza che abbia oltre cinque-sei secoli di vita. «Tra i due alberi si inserisce la presenza di un esemplare di ginestra dell’Etna, una pianta endemica della Sicilia e della Sardegna che nella nostra Isola ha una maggiore diffusione dalla Gallura al Gennargentu e all’Ogliastra.
La pianta si trova bordo strada e con una circonferenza di 140 centimetri e circa 10 metri di altezza è tra le maggiori dell’Isola». Situata lungo il ciglio della strada è “coricata” nel lato opposto forse a seguito dei lavori stradali che hanno reciso le radici.
«La pianta tuttavia è in piena vitalità e tra qualche mese si coprirà di una grande quantità di fiori gialli che la caratterizza come specie e la rende uno degli alberi più belli della Sardegna» . Per il sindaco Francesco Usai, l’ultima scoperta è un ulteriore stimolo per proseguire nell’azione di tutela ambientale. «Siamo orgogliosi di ospitare questi patriarchi, è nostro dovere – è la sua considerazione finale – preservarli per lasciarli in dono alle future generazioni».
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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