CAGLIARI. Anche un istituto superiore sardo fra gli 8 finalisti del concorso nazionale Mad for Science 2022 promosso dalla Fondazione DiaSorin in programma il 26 maggio 2022. Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Sardegna le regioni da cui provengono gli Istituti finalisti che si contenderanno il montepremi complessivo di 177.500 euro da investire nel proprio laboratorio di scienze.
La finale si terrà il 26 maggio a Milano con la giuria in presenza e gli Istituti finalisti in collegamento dalle rispettive sedi. La sfida vedrà i finalisti confrontarsi sul tema “Le biotecnologie al servizio della salute dell’uomo e dell’ambiente”, con l’elaborazione di 5 esperienze sperimentali coerenti con il tema proposto, ovvero come le biotecnologie possano fattivamente essere utilizzate in laboratorio o sul campo per garantire la salute delle persone e del pianeta.
La Sardegna è rappresentata dal Liceo scientifico ad opzione scienze applicate Marconi-Lussu di San Gavino Monreale con il progetto “Elicriso: il fiore del Sole, rimedio e risorsa”.
La Giuria conferirà inoltre il Premio speciale Comunicazione al team che saprà divulgare meglio il proprio progetto durante la Challenge del 26 maggio.
Il Marconi-Lussu di San Gavino in finale al concorso nazionale su biotecnologie e ambientefoto da Quotidiani localiQuotidiani locali
Il liceo di San Gavino per il secondo anno consecutivo è stato ammesso alla finale nazionale del concorso, stavolta col progetto “Elicriso: il fiore del Sole, rimedio e risorsa”, sviluppato con il supporto tecnico scientifico del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari e dell’Enea e la collaborazione di Forestas e dell’Istituto Agrario di Villacidro, propone la riqualificazione sostenibile di un sito minerario dismesso, la Laveria Brassey, sfruttando le proprietà fitostabilizzanti dell’Elicriso in associazione a specie microbiche native del sito.
Il team, costituito da ragazzi appartenenti alle classi 3^ e 4^ dell’indirizzo Scientifico e Scienze applicate è stato coordinato dal professor Matteo Pisanu
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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