Una mano tesa per le altre donne, per le altre figlie. Per le tante Luena che combattono contro la malattia tenendosi sino all’ultimo aggrappate alla vita. Ha pensato a loro Maria Fois Maglione quando l’altra mattina è andata in banca e ha disposto un bonifico da 25mila euro a favore dell’Università di Cagliari: è il denaro raccolto dal Giardino di Lu, l’associazione nata in memoria di Luena Mirai, un grande prato dove la mamma Maria semina tulipani e solidarietà. I 25mila euro serviranno per attivare un assegno di ricerca per approfondire uno studio sul tumore ovarico, quello che si è portato via Luena il 29 febbraio del 2016, a 37 anni, dopo quattro di lotta coraggiosa.
È commossa Maria quando descrive l’emozione che ti può regalare un bonifico, perché è un atto di generosità con cui puoi aiutare altre donne a non arrendersi e a vincere la loro battaglia. «Il denaro che abbiamo donato – spiega Maria Fois Maglione – sarà utilizzato per approfondire, attraverso un assegno di ricerca, lo studio del professor Antonio Macciò, ginecologo e oncologo all’ospedale Businco e docente nell’ateneo cagliaritano». Nella causale del bonificio si legge “elargizione liberale funzionale attivazione assegno di ricerca” e «l’importo deriva dalla grande generosità di tutte le persone dal cuore immenso che mi accompagnano in questo percorso».
È il suggello, dopo un altro anno di fatica, sacrificio ma anche immensa gioia nel vedere il Giardino di Lu trasformarsi in una distesa multicolore di tulipani, il fiore preferito di Luena che sua mamma ha deciso di piantare dopo la sua scomparsa. Dal 2017 a oggi l’associazione ha distribuito più di 400mila tulipani e raccolto circa 90mila euro a favore della ricerca sul tumore. Tutto è iniziato a Pimentel, dove vive Maria, in un terreno che con il tempo si è allargato sino a un ettaro. E i primi cinquemila bulbi sono diventati i 200mila di quest’anno.
«Solo in mezzo alla natura e accanto ai fiori che lei così tanto amava sento la mia Luena vicina, dare vita a questa iniziativa ha dato un senso alla mia esistenza. So di fare qualcosa di cui lei andrebbe fiera, perché era molto buona e genorosa». Questo è il suo miracolo, perché intorno al suo ricordo si sono unite tante persone che ogni giorno aiutano Maria in maniera del tutto gratuita, attirate da quel tappeto di fiori e dal senso dell’iniziativa. Ci sono almeno 10 donne che ogni giorno si alternano per darle una mano, per curare il terreno e i fiori e per distribuirli.
L’attività del Giardino di Lu non si è fermata neppure durante i due anni di pandemia: con i visitatori ridotti all’osso, i tulipani venivano proposti su Internet e consegnati a casa, e una grandissima quantità è andata ad abbellire gratuitamente le corsie ospedaliere, in particolare i reparti dove sono ricoverate donne malate di cancro. E poi la raccolta di capelli per realizzare parrucche post chemioterapia, e le bomboniere solidali. Chiunque può partecipare (per informazioni https://ilgiardinodilu.org/), tutto ciò che viene raccolto contribuirà a fare sentire tante donne e tante madri meno sole.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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